Le tecniche di interrogatorio potenziato (in ingleseEnhanced interrogation techniques) o interrogatorio potenziato indicano il programma di tortura sistematica dei detenuti da parte della CIA, della Defense Intelligence Agency (DIA) e di vari componenti delle United States Armed Forces nei black site intorno al mondo, inclusi Bagram, Guantánamo e Abu Ghraib, autorizzati dai funzionari della presidenza di George W. Bush.[1][2][3][4][5] Tra i metodi utilizzati vi erano percosse, legamento in contorte posizioni di stress, incappucciamento, soggezione a rumori assordanti, sonno disturbato,[6]privazione del sonno fino al punto di avere allucinazioni, privazione di cibo o bevande e negazione di cure mediche per ferite, così come annegamento simulato (waterboarding), walling, umiliazioni sessuali, soggezione al caldo o al freddo estremi e reclusione in piccole scatole simili a delle bare.[7][8] I disegni di un detenuto di Guantánamo di alcune di queste torture, a cui egli stesso fu sottoposto, furono pubblicati sul The New York Times.[9] Alcune di queste tecniche rientrano nella categoria nota come "tortura bianca".[10] Diversi detenuti hanno sopportato una "reidratazione rettale", "rianimazione con fluidi rettali" e "alimentazione rettale".[11][12] Oltre a brutalizzare i detenuti, furono fatte minacce alle loro famiglie come maltrattamenti ai bambini, minacce di abusi sessuali o di tagliare la gola alle madri dei detenuti.
Il numero di detenuti sottoposti a questi metodi non è mai stato stabilito in modo autorevole né il numero di morti a causa del regime degli interrogatori, anche se questo numero potrebbe arrivare fino a 100.[13] La CIA ammette di aver praticato il waterboarding su tre persone implicate negli attentati dell'11 settembre 2001: Abu Zubaydah, Khalid Shaykh Muhammad e Abd al-Rahim al-Nashiri. Un comitato dei servizi segreti del Senato ha trovato le foto di una waterboard circondata da secchi d'acqua nella prigione di Salt Pit, dove la CIA aveva affermato che la tecnica non era mai stata utilizzata.[14] Ex guardie e detenuti a Guantánamo hanno affermato che le morti che all'epoca i militari statunitensi chiamavano "suicidi", erano in realtà omicidi sotto tortura. Nessuna accusa di omicidio è stata mossa per questi o per altri omicidi riconosciuti legati alle torture ad Abu Ghraib e a Bagram.[15]
Sorsero dibattiti sulla questione sulla legalità degli "interrogatori potenziati" rispetto agli statuti statunitensi contro la tortura o alle leggi internazionali come la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Nel 2005 la CIA ha distrutto le videocassette che ritraevano i prigionieri interrogati sotto tortura, giustificandosi dicendo che ciò che mostravano era così orribile da essere "devastante per la CIA" e che "il clamore derivante dalla distruzione non è niente in confronto a quello che sarebbe se i nastri fossero diventati di dominio pubblico".[16] Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura Juan Mendez ha affermato che il waterboarding è una tortura "immorale e illegale", nel 2008 cinquantasei membri del Partito Democratico del Congresso degli Stati Uniti hanno chiesto un'indagine indipendente.[17]
Funzionari americani ed europei, tra cui l'ex direttore della CIA Leon Panetta, ex ufficiali della CIA, un procuratore di Guantánamo e un giudice del tribunale militare USA, hanno definito il termine "interrogatorio potenziato" un eufemismo per indicare la tortura.[4][18] Nel 2009 sia il presidente Barack Obama che il procuratore generale Eric Holder hanno affermato che alcune tecniche equivalgono alla tortura e ne hanno ripudiato l'uso.[19][20] Tuttavia, hanno rifiutato di perseguire i funzionari della CIA, del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America o dell'amministrazione Bush che avevano autorizzato il programma, lasciando aperta la possibilità di convocare una "Commissione per la verità" per quello che il presidente Obama ha chiamato "ulteriore testimonianza".[21]
Nel luglio 2014 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito formalmente che "l'interrogatorio potenziato" equivaleva a tortura e ha ordinato alla Polonia di risarcire gli uomini torturati in un sito nero della CIA situato nel suo territorio.[22] Nel dicembre 2014 il Senato degli Stati Uniti ha pubblicato circa il 10% del rapporto del suo Comitato d'intelligence sulla tortura della CIA, un rapporto sull'uso della tortura da parte della CIA durante l'amministrazione di George W. Bush.
(EN) Jane Mayer, Outsourcing Torture, su The Newyorker. URL consultato il 16 giugno 2015.
^(EN) Editorial Style Guide, Euphemism, su The Economist. URL consultato il 13 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2017).
«Avoid, where possible, euphemisms and circumlocutions [...] The Pentagon's practice of enhanced interrogation is torture, just as its practice of extraordinary rendition is probably torture contracted out to foreigners.»
«The report [...] cuts through the ocean of euphemism, the EITs, enhanced interrogation techniques, and all that. It gets to straight language. Torture — it's obviously torture. [...] the metaphor and the euphemism is designed to dull the moral sensibility.»
«enhanced interrogation techniques [...] include hooding or blindfolding, exposure to loud music and temperature extremes, slapping, starvation, wall standing and other stress positions and, in some cases, waterboarding. [...] In the United States, enhanced interrogation was reserved for terror suspects [...] These methods include shaking, slapping, beating, exposure to cold, stress positions and, in the United States, waterboarding.»
Robert A. Friedlander, Kristen E. Boon e Howard S. Levie, Terror-Based Interrogation, in Terrorism: Commentary on Security Documents, vol. 109, Oxford University Press, 2010, pp. 230–234, ISBN978-0195398144.
(EN) Mark Mazzeti e Scott Shane, C.I.A. Abuse Cases Detailed in Report on Detainees, in The New York Times, 25 agosto 2009. URL consultato il 10 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2015).